mercoledì 28 agosto 2013

CAPELLICUS! CAPELLICUS RIBELLUS! #1



Al grido di guerra “Capellicus! Capellicus Ribellus!” che manco la poco abusata citazione “questa è Sparta!”, inizio questo post, dove riassumerò brevemente (si, certo) la mia attuale routine capillifera, o historia tricotica, o quel che è.


ATTENTION PLEASE: mi scuso in anticipo per le foto, fanno pena pietà e misericordia (specie quella che mi ritrae, in cui oltre che il soggetto PESSIMO si è aggiunto il fatto che il mio cavalletto è stato un termosifone. Shh), non sono proprio capace.

Il mio appropinquamento al mondo dei prodotti organici per capelli è avvenuto all'incirca uno o due anni fa, quando presa da folle disperatio davanti alla mia chioma che non voleva saperne di crescere, rimanere morbidosa, leggera, insomma, gestibile, scoprii il mondo dell'inci.
E con lui anche il male contenuto nei molteplici prodotti che utilizzavo, tuttavia, non abbastanza motivata dalla scoperta di questo nuovo mondo (e per pigrizia, perchè diciamocelo, in quanto a reperibilità non ci siamo proprio, purtroppo), continuai a usare shampoo e balsami pieni zeppi di schifezzuole (termine tecnico) di vario genere.
Succedeva sempre la solita storia, mentre passavo da un Elvive a un Garnier a un L'Oreal: inizialmente i peli che mi ritrovo in testa sembravano rinati, al terzo lavaggio gli effetti miracolosi scemavano fino a rendermi una chioma leonina e ancor meno collaborante (ma che razza di italiano-!?).
E fu così che una notte tempestosa decisi, con un grande insulto all'ennesimo prodotto infame, di pasare al bio.
A dirla tutta, faccio l'hennè già da tre o quattro anni -con la costanza di una scimmia, ma lo faccio, giurò-, e anche i miei impacchi, impacchini e impaccucoli sono sempre stati fatti con roba rubata dalla cucina, con somme urla materne perchè rubo il miele dalla dispensa.

Fatta questa introduzione alquanto inutile che spero vivamente voi abbiate saltato onde evitarvi di ritrovarvi coi tasti della tastiera stampati in fronte post sonnellino/crollo per la noia, veniamo al dunque.
Che poi sti periodi li faccio troppo lunghi, santa pace, Giulia, impara a scrivere!









 
In questo primo post si ciancerà di lavaggio:

Balsamo Splend'Or: questa è la versione al cocco, come sapete apprezzo anche di più quella col tappo marrone al burro di karitè, ma su di lui non aggiungo altro, vi rimando al post “Cowash for Dummies” dove c'è tutto!

Shampoo Tea Natura Malva & Calendula per lavaggi frequenti: questo bimbo è con me da molto poco tempo, ed è stato acquistato come primo shampoo bio in seguito alla lettura di tante, tantissime recensioni positive. La recensione (se così vogliamo chiamarla) che sto per farvi prendetela un po' con le pinze, come ho detto è da poco che lo uso. Dunque, che dire: è uno shampoo molto liquido, incolore, dall'odore erboso (si, erboso) di malva che non mi fa impazzire, ma che non mi infastidisce neanche. È per lavaggi frequenti, e anche se io no sono una che si lavi i capelli tutti i giorni, l'ho comprato pensando che fosse sufficientemente delicato per la mia cute, che ultimamente è diventata dispettosamente pruriginosa. Fa la sua schiuma e fa il suo dovere lavante, non mi ha lasciato affatto delusa nelle mie aspettative, anzi! Mantiene i capelli puliti a lungo (tre/quattro giorni), inoltre posso dirvi che serve una quantità consistente di prodotto, ma questo non risulta un gran problema vista la quantità contenuta nella boccetta (io per ora ho fatto cinque o sei lavaggi, e se riuscite a vedere è ancora praticamente piena).
Il prezzo dovrebbe essere di 5,90 o 6,90, scusate ma non ricordo proprio.

Balsamo Concentrato Attivo di Biofficina Toscana: è la terza confezione che ricompro, l'ho spacciato alle mie amiche e se ne sono innamorate, ci ho fatto sei lavaggi con la confezione nuova e sta ancora li, bella piena (e grazie a dio, perchè 12 euro -circa- per un flacone da 200 ml non è certo regalato), lascia i capelli di una morbidezza spettacolare, lucidi, e leggeri, e bho. GLI VOGLIO BENE.
Considerate anche che funzionava tranquillamente nonostante io stessi ancora utilizzando uno shampoo Herbal Essence, non linciatemi, non lo faccio più!
Nota negativa: è assurdamente difficile far uscire il prodotto dal flacone, cosa di cui ho visto in molte si sono lamentate (la ditta ha anche cambiato confezione, il che ha apportato un miglioramento, ma il match di wrestling sotto la doccia fra me e lui è ancora arduo da vincere).
Ah, dimenticavo, l'odore. Ecco, io gli odori in generale non li so descrivere (nel caso non si fosse capito, insomma, ho detto che uno shampoo ha un odore erboso..), comunque, facendo del mio meglio, ci provo. Sa di... limone.. e... di farmacia?
..ma che ci provo a fare?

Vi aggiungo qui una foto per rendere vagamente l'idea di come siano i miei capelli, lo so che è sfocata, che per lo sfondo c'è da urlare pietà, e che è venuta proprio male, ma stavo usando un /termosifone/ come cavalletto. Su, abbiate pietà di me! (E poi così non potete vedere la mia brutta faccia struccata, no?)


Voi avete provato niente di tutto questo? Come vi ci siete trovate? E sopratutto, sapreste descrivere l'odore del Balsamo Concentrato Attivo meglio di me? Vi prego, aiutatemi, sono un disastro!




G.









giovedì 22 agosto 2013

Cowash for Dummies

Capelli.
Si. Oggi si parla di capelli.
Non di capelli in generale, ma piuttosto di un particolare genere di lavaggio capillifero identificato dal termine “cowash”.
Io francamente dubito che ci sia ancora qualcuno che non conosce il cowash, ma tenterò ugualmente di spiegare in breve di cosa si tratta.
In ogni caso, io l'ho scoperto sleggiucchiando i vari blog, francamente fra “La Vie en Cosmetique”, “Vanity Nerd” e Lolla di “Straberry Fields” non so chi di loro abbia più maestria nello scrivere (e non solo).

Cosa è il cowash? È una tecnica di lavaggio che non prevede l'uso di alcun genere di shampoo, ma solo del balsamo. Caratteristica fondamentale del balsamo in questione è quella di non avere alcun genere di siliconi all'interno (esempi sono i balsami della Splend'Or).

Ho iniziato ad usare questo genere di lavaggio nei primi di giugno, e ho continuato utilizzando solo il cowash fino, più o meno, al venti di Agosto, e mi sembra ora giunto il tempo di fare una recensione con cognizione di causa.
Info capillifere di vario genere: ho i capelli castano chiaro/biondo scuro, mi arrivano al seno, e sono naturalmente boccolosi, tendenti al crespo, facilmente danneggiabili, non trattati chimicamente ma con un bisogno, anche se non disperato, di idratazione, che riescono a rimanere puliti normalmente dai quattro ai cinque giorni senza farmi somigliare a una scappata di casa e prendete fiato ora metto un punto a questo periodo.
I balsami che ho scelto, in seguito alla lettura di Dio solo sa quante opinioni fra il forum “L'angolo di Lola” e i blog sopra citati, sono stati quelli della linea Slend'Or al cocco e al karitè, e francamente non ho visto alcuna differenza fra l'uno e l'altro, ma sono sempre andata a ripescarmi quello al karitè col tappo marrone perchè ha un profumo che chevelodicoafà (vi basti che ogni tanto me lo sniffo a caso durante il giorno).
Bene, dicevo: mi sono regolata su una dose singola, che per me equivale a quattro cucchiai di balsamo, che sono fra i 45 e i 47 millilitri, a cui aggiungo un cucchiaio di miele, che va dai tre ai cinque millilitri.
Il miele l'ho aggiunto dal secondo lavaggio in poi, magari è solo dovuto a un effetto placebo (sono vittima di questa brutta patologia) ma mi sembra dia quell'idratazione in più che fa la differenza.
Per tutto Giugno e la prima settimana di Luglio ho aggiunto alla mia mistura del bicarbonato a tutti i lavaggi, la punta di un cucchiaino,(vi assicuro che la quantità era davvero misera), ma sono certa che alcune di voi qui urleranno portandosi le mani nei capelli sconvolte da questo mio atto vandalico, ma vi dirò che non ho visto nessuna differenza fra la mistura con e quella senza, probabilmente perchè ne aggiungevo una dose così minima che non ha influito per nulla.
Essendo comunque io a dir poco certa che in quel modo i miei capelli fossero molto più FAIGHI ho continuato ad aggiungerla fino a quando mi sono ritrovata senza bicarbonato e senza un market vicino, e ho dovuto fare senza: e dalla seconda settimana di Luglio a oggi ho fatto il maGGGGico intruglio senza bicarbonato, solo con l'aggiunta di quel pizzicotto di miele, e il risultato era assolutamente identico.
Nota strana: il giorno successivo al lavaggio mi prude parecchio la cute. Sia col bicarbonato che senza mi trovo a grattarmi come un babbuino con le pulci, e non è una bella cosa, sapete darmi delucidazioni?
Il lavaggio in se si fa in modo molto semplice: avete i vostri cinquanta millilitri di balsamo in una mano, ve li rovesciate in eque dosi su tutti i punti della capoccia, un po' sulle lunghezze, un po' sulle punte, massaggiate senza aggiunta di acqua per due minuti (contando fino a centoventi secondi, si), poi ci aggiungete un poco poco di acqua, rimassaggiate, poi tanta acqua, rimassaggiate, poi risciacquate tutto via per tre minuti buoni come minimo, perchè se vi rimane balsamo addosso poi i capelli rimangono zozzi, è non è una bella visione (spiegazione: l'azione pulente del balsamo avviene attraverso degli agenti affini allo sporcume del capello, che sono quindi più difficili da risciacquare rispetto agli agenti dello shampoo, quindi se non risciacquate bene lo schifezzume vi rimane in testa,o una cosa simile, mi sono spiegata a cavolo ma voi fate finta di aver capito).

Come mi ci sono trovata?
Pensavo che uscire dal tunnel dei siliconi sarebbe stato ben più traumatico, mie care, invece è stata una passeggiata tranquilla che mi ha condotto dall'utilizzio di Herbal Essences (alias “Il male in boccetta”) ad una routine capillifera ben meno inquinante.
Il risultato è di capelli pulitissimi e leggeri, la sensazione mentre ci si lava, dopo il risciacquo, è identica a quando lavando i piatti passate il dito sulla porcellana sgrassata.
I capelli, in ogni caso, sono puliti, leggeri, hanno riacquistato luce e morbidezza, sono un po‘ secchi sulle punte, ma per quello l'unico rimedio son le forbicione, si sa.
I capelli rimangono puliti per quattro giorni, al quinto fanno un po' schifino, al sesto l'elegante untuosità del vecchio Severus non ve la leva nessuno.
Credo, credo di aver concluso le mie prolisse osservazioni, spero che non sia un‘odissea e che sia grammaticalmente leggibile.
NB: il titolo è riferito a me, che ovviamente la prima volta che ho fatto il cowash sono andata a pescarmi un balsamo con paraffina liquida, e poi mi lamentavo pure che i miei capelli facevano schifo. Ah, l'ignUranZ!

G.

Presentazione!


Mi rivolgo oggi, ventidue di Agosto del 2013, a quei famosi cinque (o erano venticinque?) manzoniani lettori che nel caldo afoso italiano si dilettano nel leggere post appartenenti a blog sconosciuti nonchè di persone sconosciute!
In ogni caso: yep, questo è (l'ennesimo, direte voi) blog che riguarda la cosmesi, la cura del corpo, il trucco, e via dicendo.
Perchè fondare un blog che riguarda la cosmesi se già in giro ce ne sono millemila miliardi?
Bhè.. una opinione in più di certo male non può fare, e medito ormai sulla creazione di questo blog almeno da un paio d'anni. Vista la mia incoerenza sarà una bella scommessa.
Spero di poter scambiare pareri con voi, anche se dubito che qualcuno mi leggerà!
E abbiate pazienza se farò degli errori, del resto, sono una novizia ;).


                                                                                                                                                 G.