giovedì 22 agosto 2013

Cowash for Dummies

Capelli.
Si. Oggi si parla di capelli.
Non di capelli in generale, ma piuttosto di un particolare genere di lavaggio capillifero identificato dal termine “cowash”.
Io francamente dubito che ci sia ancora qualcuno che non conosce il cowash, ma tenterò ugualmente di spiegare in breve di cosa si tratta.
In ogni caso, io l'ho scoperto sleggiucchiando i vari blog, francamente fra “La Vie en Cosmetique”, “Vanity Nerd” e Lolla di “Straberry Fields” non so chi di loro abbia più maestria nello scrivere (e non solo).

Cosa è il cowash? È una tecnica di lavaggio che non prevede l'uso di alcun genere di shampoo, ma solo del balsamo. Caratteristica fondamentale del balsamo in questione è quella di non avere alcun genere di siliconi all'interno (esempi sono i balsami della Splend'Or).

Ho iniziato ad usare questo genere di lavaggio nei primi di giugno, e ho continuato utilizzando solo il cowash fino, più o meno, al venti di Agosto, e mi sembra ora giunto il tempo di fare una recensione con cognizione di causa.
Info capillifere di vario genere: ho i capelli castano chiaro/biondo scuro, mi arrivano al seno, e sono naturalmente boccolosi, tendenti al crespo, facilmente danneggiabili, non trattati chimicamente ma con un bisogno, anche se non disperato, di idratazione, che riescono a rimanere puliti normalmente dai quattro ai cinque giorni senza farmi somigliare a una scappata di casa e prendete fiato ora metto un punto a questo periodo.
I balsami che ho scelto, in seguito alla lettura di Dio solo sa quante opinioni fra il forum “L'angolo di Lola” e i blog sopra citati, sono stati quelli della linea Slend'Or al cocco e al karitè, e francamente non ho visto alcuna differenza fra l'uno e l'altro, ma sono sempre andata a ripescarmi quello al karitè col tappo marrone perchè ha un profumo che chevelodicoafà (vi basti che ogni tanto me lo sniffo a caso durante il giorno).
Bene, dicevo: mi sono regolata su una dose singola, che per me equivale a quattro cucchiai di balsamo, che sono fra i 45 e i 47 millilitri, a cui aggiungo un cucchiaio di miele, che va dai tre ai cinque millilitri.
Il miele l'ho aggiunto dal secondo lavaggio in poi, magari è solo dovuto a un effetto placebo (sono vittima di questa brutta patologia) ma mi sembra dia quell'idratazione in più che fa la differenza.
Per tutto Giugno e la prima settimana di Luglio ho aggiunto alla mia mistura del bicarbonato a tutti i lavaggi, la punta di un cucchiaino,(vi assicuro che la quantità era davvero misera), ma sono certa che alcune di voi qui urleranno portandosi le mani nei capelli sconvolte da questo mio atto vandalico, ma vi dirò che non ho visto nessuna differenza fra la mistura con e quella senza, probabilmente perchè ne aggiungevo una dose così minima che non ha influito per nulla.
Essendo comunque io a dir poco certa che in quel modo i miei capelli fossero molto più FAIGHI ho continuato ad aggiungerla fino a quando mi sono ritrovata senza bicarbonato e senza un market vicino, e ho dovuto fare senza: e dalla seconda settimana di Luglio a oggi ho fatto il maGGGGico intruglio senza bicarbonato, solo con l'aggiunta di quel pizzicotto di miele, e il risultato era assolutamente identico.
Nota strana: il giorno successivo al lavaggio mi prude parecchio la cute. Sia col bicarbonato che senza mi trovo a grattarmi come un babbuino con le pulci, e non è una bella cosa, sapete darmi delucidazioni?
Il lavaggio in se si fa in modo molto semplice: avete i vostri cinquanta millilitri di balsamo in una mano, ve li rovesciate in eque dosi su tutti i punti della capoccia, un po' sulle lunghezze, un po' sulle punte, massaggiate senza aggiunta di acqua per due minuti (contando fino a centoventi secondi, si), poi ci aggiungete un poco poco di acqua, rimassaggiate, poi tanta acqua, rimassaggiate, poi risciacquate tutto via per tre minuti buoni come minimo, perchè se vi rimane balsamo addosso poi i capelli rimangono zozzi, è non è una bella visione (spiegazione: l'azione pulente del balsamo avviene attraverso degli agenti affini allo sporcume del capello, che sono quindi più difficili da risciacquare rispetto agli agenti dello shampoo, quindi se non risciacquate bene lo schifezzume vi rimane in testa,o una cosa simile, mi sono spiegata a cavolo ma voi fate finta di aver capito).

Come mi ci sono trovata?
Pensavo che uscire dal tunnel dei siliconi sarebbe stato ben più traumatico, mie care, invece è stata una passeggiata tranquilla che mi ha condotto dall'utilizzio di Herbal Essences (alias “Il male in boccetta”) ad una routine capillifera ben meno inquinante.
Il risultato è di capelli pulitissimi e leggeri, la sensazione mentre ci si lava, dopo il risciacquo, è identica a quando lavando i piatti passate il dito sulla porcellana sgrassata.
I capelli, in ogni caso, sono puliti, leggeri, hanno riacquistato luce e morbidezza, sono un po‘ secchi sulle punte, ma per quello l'unico rimedio son le forbicione, si sa.
I capelli rimangono puliti per quattro giorni, al quinto fanno un po' schifino, al sesto l'elegante untuosità del vecchio Severus non ve la leva nessuno.
Credo, credo di aver concluso le mie prolisse osservazioni, spero che non sia un‘odissea e che sia grammaticalmente leggibile.
NB: il titolo è riferito a me, che ovviamente la prima volta che ho fatto il cowash sono andata a pescarmi un balsamo con paraffina liquida, e poi mi lamentavo pure che i miei capelli facevano schifo. Ah, l'ignUranZ!

G.

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