domenica 15 dicembre 2013

New Entry #1

New Entry #1
 

Cosa è questo post. è. cosa è questo post.
'un lo so mica che è, èh.
Perchè, più che altro, c'è un po' un mix: prodotti vecchi, nuovi, appena comprati, inviati, scartati, usati, rubati.


Ultimamente (AKA: negli ultimi due mesi) mi è capitato di fare shopping un po' di qua e di la, e di accumulare qualche cosina di cui mi farebbe piacere parlarvi.

BB cream So' Bio etic: allontanandosi nel tempo questa è quella cronologicamente più vecchia e più utilizzata, dunque, cosa ne penso. Presa dalla moda youtubbese e dalle millemila rewiew positive sul sopracitato prodotto ero riuscita comunque a trattenermi dal comprarlo, non essendo venduto in Italia e essendo io estremamente restia a pagare le spese di spedizione per un solo misero oggettucolo, per quanto PPEllo e FFAIGO esso potesse risultare a una biuti bloggher, biuti guru, biuti vattelapesca.
Poi però una mattina mi sveglio, apro le mail, e Panda Shop mi tira dietro sta storia che ora vende pure la So' Bio etic. E che fai, non ci vai a dare un'occhiata?
Per farla breve è finita col venire a casa con me.
Ora parliamo dei dati tecnici, che sono quelli seri, e smettiamola di dir castronerie.
Allora, punto uno, coprenza: essendo una BB cream francamente la coprenza la definirei medio alta, insomma, ha una pigmentazione bella cazzuta.
consistenza: qui è un punto non troppo piacevole di cui discorrere, perchè, a mio parere e a mio gusto, la crema risulta essere un po' troppo... pesante? carica? insomma, non è una di quelle cremine liquide che tu la prendi, te la spatafasci su e buonanotte, no, anzi, richiede un po' di pazienza sopratutto nella stesura, perchè essendo così densa si rischia di finire col fare qualche strisciata di quelle epiche e uscire di casa senza accorgersene (..e a me non è mai successo ovviamente -ironia qui-).
Quindi dicevo, consistenza densa, stesura un po' complessa (per cui a proposito preferisco le dita, col pennello non mi ci trovo), coprenza medio alta: in definitiva promossa. Si, c'è piaciuta.

La Roche-Posay Tolerain Teint correcteur: Apparte il nome chilometrico, questo correttore mi ha lasciata soddisfatta: è bello denso e si fissa bene, ottimo per i brufoletti perchè una volta messo non si muove (anche se tende un po' a scemare ad un certo punto della giornata, non so dopo quante ore, non sono mica una biuti bloggher seria io). anche il colore ci piace, io ho la colorazione più chiara, col sottotono penso rosato, e si uniforma bene al mio colorito cadaverico. Insomma, un promosso anche lui!

I restanti tre,





Ovvero il Paint Pot della Mac in Soft Ochre, il duo di ombretti bareMinerals in "The top Shelf" e il blush Covertible Color della Stila in Poppy (o Papavero), sono ancora troppo New Entry per essere recensiti, ma li sto usando piuttosto spesso e me ne farò presto un'idea decento. ...Spero.

Avete provato qualcuno di questi prodotti? Come vi ci siete trovati? Fatemi sapere!

G.

venerdì 15 novembre 2013

Empty #1!

Terminati #1!


 Postare con una frequenza costante su questo blog si sta rivelando un mero e arrogante sogno di una studentessa disperata. Oh bhè, almeno ho accumulato un po' di prodottini terminati (e poi comunque non mi legge nessuno).



BareMinerals Original: fondotinta, SPF 15, 8 g di prodotto, saranno un.. circa trentadue euro? Volendo essere sinceri no me lo ricordo (Sephora.it dixit 28.90 sbleuri, affidiamoci a lei), colorazione fairly light (n.10) perchè sono un piccolo cadavere che cammina.
Inci: ah bho, bella questione, non l'ho controllato! Al primo posto in ogni caso c'è la Mica, se c'è dentro il Male ditemelo voi!
Allora, disquisiamo dunque di questo prodottino: mi piace. Mi piace molto! 8 g di prodotto mi sono durati un anno e mezzo buono usandolo quasi tutti i giorni, a volte come fondotinta da solo (in quel caso applicato con il Kabuki di Neve che bho, è l'amore fatto a setole sintetiche), oppure come cipria per una cosina più leggera su fondotinta o correttore all'occorrenza. Come ho detto, dura una vita, e poi è praticamente impossibile sbagliare con lui: lo versate nel coperchio nero, ci puccate dentro il pennello, ve lo spatafasciate in faccia- fatto!
La coprenza poi non è bassa come dicono, a mio parere va in una fascia media, insomma, è poco meno coprente di un fondotinta liquido ma lo è molto di più di una BB cream.
Lo uso pur avendo la pelle secca, e nota dolente, a volte fa vedere delle pellicine- ma quello è sopratutto dovuto alla mia pigrizia nell'usare la crema idrante, ngh. Mea culpa.
Ah, dura tutto il santo giorno. Giuro. Giuro. Lo amo.
E l'ho anche già ricomprato, anche se ora sto utilizzando altri prodotti, se non c'è lui mi agito.


Maybelline Istant Anti-Age Correttore
: gne. Mbho, sono un po' interdetta da questo compare qui. Mi ha lasciato un po' così, come a dire: embhè? E allora?
Non fraintendetemi, non è che sia
brutto e cattivo, solo che bho. La coprenza è leggera ma facilmente costruibile (Madonnina, che italiano, chissà com'è che non mi hanno preso a lavorare all'Accademia della Crusca!), non fa vedere le pellicine, e per le occhiaie non c'è male. Però ci sono diversi elementi che mi disturbano un po', in primo luogo la spugnetta che dovrebbe esserci sopra (e che io ho amabilmente tirato via perchè microbi. Microbi ovunque.), e poi il fatto che messo sui brufoli (sui miei per lo meno), sparisce nel tragitto che va dalla mia camera alla cucina, e vivo in un appartamento di 90 metri quadri. La colorazione è la light, ma siccome ho ridotto un filo male la confezione non so dirvi ne i grammi ne il prezzo, e per l'inci io e i miei numerosi pregiudizi supponiamo che sia molto poco verde, il che non è una cosa buona, ma pace su!
Quindi, in definitiva, non è male ma non è neanche il prodotto della vita, se vi basta una coprenza leggera e una roba che si metta su in fretta, lui è ok. Personalmente, preferisco sperimentare altri correttori, in definitiva lui non mi ha entusiasmato tanto.



Vivi Verde Coop Balsamo Labbra Idratante Protettivo
: Lui invece ci piace. Ci piace cospicuamente.
È un burrocacao senza troppe pretese, uno di quei prodotti modesti e umili che sono li e dagli scaffali ti guardano e dicono "Ehi, ciao, vuoi provarmi? Non sono male, davvero, spero di andarti bene! Non costo neanche tanto, adottami e portami a casa, dai!" Si, insomma, un cosino carino!
Scherzi a parte questo burrocacao mi piace molto, non batte quello dell'Erbolario ai quattro burri perchè no, non lo batte, ma è un più che degno sostituto. Per 2,14 (o 2,16?) euro vi portate a casa 4,8 g di prodotto ben formulato, con ingredienti esclusivamente bio, senza paraffine, siliconi o altre robe brutte. È parecchio corposo, e rimane lucido sulle labbra (insomma, si sente parecchio addosso e ci mette un po' per assorbirsi), ed è questo il motivo per cui preferisco il burrocacao dell'Erbolario, che al contrario non si sente per nulla e rimane completamente opaco e invisibile. Solo che qui spuntano questioni monetarie: io i burrocacao li mangio. Nel senso, ne consumo uno e mezzo al mese di media perchè per via dell'allergia mi soffio in continuazione il naso, e mi rimetto il burrocacao a ogni piè sospinto. E il cosino dell'erbolario costa 4 euro, questo costa la metà- insomma, l'altro è quello dei grandi eventi, lui è il suo fratellino da tutti i giorni.
E comunque ho fatto la scorta di quello della Coop perchè va a ruba, e ogni volta l'espositore è vuoto, e io piango.
Collistar Matita Professionale Occhi: per intenderci, non quella lunga lunga, ma quella un po' più corta con lo sfumino dietro.
Questa merita un post a se stante. Lei fu la prima matita nera che comprai alla giovine età di 11 anni, quando ancora neanche sapevo come usarla. Da allora ho continuato a ricomprarla e continuerò a farlo, è la mia matita nera della vita, non cola neanche se vi ci tuffate in piscina (..grazie al ca', direte voi, è waterproof).
In foto ne vedete tre perchè mi tengo i moncherini per quando vado da qualche parte, e uno lo ho quasi sempre nella borsa perchè "poi metti caso che.." (insomma, la stessa motivazione per cui le donne nella borsa si portano dietro l'intera casa).
Ah, dimenticavo, costa se non sbaglio 12.90 o 11.90, non so quanti grammi siano, e questo è il nero, la colorazione 1. Ve lo dico perchè ho comprato anche il marrone qualche anno fa, pensando che se il nero era così FAIGO il suo compare non sarebbe stato da meno, e praticamente l'ho acquistato a scatola chiusa.
A casa mi sono accorta che aveva gli sbrillini dorati.
Non che sia una tragedia, MA IO NON CE LI VOLEVO GLI SBRILLINI.


E voi? Avete mai provato qualcuno di questi prodotti? Come vi ci siete trovate?

Giuls

CAPELLICUS! CAPELLICUS RIBELLUS! #2


n.d.r. Scusate le foto messe puramente a caso, sto combattendo con il dannato layout (e lui vince, no giusto per informarvi).

Capellicus Ribellus fase due: Impacchi et impaccuccoli (Hennè in fondo!)


Non si fosse capito, oggi, su Capellicus Ribellus #2, parliamo di impacchi!
Che poi ra scriverò tante di quelle cose che tutti, e dico tutti, sanno, che leggere questo post sarà completamente inutile.
Bene, dicevo, parliamo di impacchi: volendo essere sincera, non è che io sia chissà quale grande esperta, e neanche posso vantarmi di conoscere grandi ricette, anzi.
Quello che faccio di solito, almeno una volta al mese, anche una a settimana se i miei capelli sono troppo stressati, è spiattellarmi in testa una buona quantità di olio (di solito una dose equivale a 25 ml di olio di mandorle, 25 ml di olio di cocco, e due pushate -su, che avete capito che intendo- della pompetta del mio olio di karitè, che fra tutti è di sicuro il più olioso), a cui mescolo tre cucchiaini di miele tiepido, in modo che non impieghi settemilatrliardi di giorni a sciogliersi (vedete quella boccetta tutta zozza con poco liquido ambrato, che ho semi tantato di anscondere dietro all'olio di karitè? Ecco, quello è il miele che rubo in dispensa).
Lascio tutto in posa su capelli bagnati per .. bho, a volte venti minuti, a volte una, a volte dure ore, dipende molto da quello che sto facendo, e poi lavo via tutto con lo shampoo, etc etc.
In questo modo evito che i capelli siano eccessivamente aggrediti dallo shampoo durante il lavaggio, perchè dovete sapere che i miei sono fini, sminchi e pure permalosi, e si danneggiano con una facilità che fa impressione; e inoltre li nutro a dovere, nel vano tentativo di inspessirli, cosa che madre natura mi vieta categoricamente, ma vabbè.





Il vero, unico impacco che faccio (ed è quello delle grandi occasioni, il che si traduce con un “lo faccio una volta all'anno”) consiste in:
1 banana
3 cucchiai di olio di cocco
2 cucchiaini di olio di mandorle
½ vasetto di yogurt bianco di una marca a caso (biologico sarebbe meglio, ma anche dell'Activia (?) va bene)
1 uovo.
(a volte ci aggiungo un cucchiaio di hennè in polvere neutro, di cui non so neanche la marca, ma spesso me lo dimentico!)

Spatafascio la banana (AKA, faccio una purea di banana con la forchetta, dopo averla frullata, per poi passarla in un colino finchè non ci sono grumi, che toglierli poi è una rottura di scatole di raro genere), poi ci aggiungo lo yogurt e la ri-spatafascio, perchè non è mai abbastanza per avere una
texture (non sembro profescional se uso 'sti termini?) sufficientemente fluida, ci aggiungo l'uovo, e gli oli, mescolo bene, e applico su capelli asciutti.
Non so dirvi quali siano i principi attivi, so che nell'uovo c'è la lecitina in alta concentrazione, ma oltre a questo sono di una ignUranz totale. Però siccome i capelli non mi sono caduti, non mi sembra male dirvelo.
Inoltre, quando faccio questi impacchini carini carucci, faccio il risciacquo acido, che consiste nel fare l'ultimo risciacquo con una soluzione di ¼ aceto + ¾ acqua 8non vi rimane l'odore di aceto nei capelli, tranquille!).






















In ultimo vi parlo dell'hennè, anche se penso che tutte lo conosciate e che quindi tutto quello che dirò risulterà banale et inutile.
Ho iniziato ad utilizzare l'hennè alla giovine età d 13 anni, quando da bionda per capriccio volli farmi rossa e mia madre, povera crista, fu costretta a svelarmi i segreti dell'hennè per far si che io non distruggessi la mia giovine capoccia a furia di tinte chimiche.
E grazie a Dio aggiungerei, perchè rossa stavo proprio male.
Comunque, fu dunque in tenera età che mi avvicinai al mondo magico dell'hennè, e da allora non l'ho più abbandonato.
La prima volta, lo feci dal parrucchiere, e non so che schifezze ci mise, ma fu un mezzo disastro. Escludendo il fatto che era davvero troppo rosso, sospetto che mi abbia profilato una tintura chimica al posto dell'hennè, perchè i capelli erano stoppa, paglia, insomma, uno Cchifo. Infatti fui costretta a tagliarli cortissimi appena un mese dopo il cabiamento di colore, e sembravo un pulcino bagnato.
(Poi il parrucchiere l'ho cambiato.)
Per qualche mese non volli sentir nominare l'hennè neanche per sbaglio, ma una mia saggia amica, visitate delle splendide regioni turche, se ne tornò in patria portandomi questa mega confezione di hennè in polvere, di colore neutro.
E che fai, lo butti?
Ovviamente no. Ho iniziato ad usarlo allora, e vi dico solo che la confezione è talmente grande che a distanza di cinque anni, quasi sei, ce n'è ancora una metà abbondante.

Poi, nell'ultimo anno, stufa di avere sempre il solito castano biondiccio non meglio definito, ho deciso di cambiare hennè, e leggendo tante belle cose ho preso quello di lush, nella colorazione “caffè caffè”.
Ecco, il cambiamento del colore non è stato sconvolgente, avevo una base abbastanza scura di mio, quindi i capelli si sono scaldati e scuriti un po', ma non tantissimo. In compenso, mi sembra che questo hennè funzioni.. meglio? Si, meglio dell'altro: una volta rimosso (io lo tengo su dalle tre ore in su), i capelli sembrano più forti, più lucidi, più FAIGHI.
Sarà un effetto placebo? Non credo, perchè l'hanno notato un po' di persone, addirittura un paio di maschi se ne sono accorti.
..intendo, maschi, capite? Di quelli che se al posto del mascara ti appiccichi delle piume sulle ciglia manco se n'accorgono.
Quindi riservo a lui tanti altri bacini, e continuerò a ricomprarlo, forse cambiando colorazione! (o forse no, non so).

Avete provato l'hennè di lush? Conoscete impacchi da poter spacciare e condividere? Vi è chiaro il termine spatafasciare?


G.

mercoledì 28 agosto 2013

CAPELLICUS! CAPELLICUS RIBELLUS! #1



Al grido di guerra “Capellicus! Capellicus Ribellus!” che manco la poco abusata citazione “questa è Sparta!”, inizio questo post, dove riassumerò brevemente (si, certo) la mia attuale routine capillifera, o historia tricotica, o quel che è.


ATTENTION PLEASE: mi scuso in anticipo per le foto, fanno pena pietà e misericordia (specie quella che mi ritrae, in cui oltre che il soggetto PESSIMO si è aggiunto il fatto che il mio cavalletto è stato un termosifone. Shh), non sono proprio capace.

Il mio appropinquamento al mondo dei prodotti organici per capelli è avvenuto all'incirca uno o due anni fa, quando presa da folle disperatio davanti alla mia chioma che non voleva saperne di crescere, rimanere morbidosa, leggera, insomma, gestibile, scoprii il mondo dell'inci.
E con lui anche il male contenuto nei molteplici prodotti che utilizzavo, tuttavia, non abbastanza motivata dalla scoperta di questo nuovo mondo (e per pigrizia, perchè diciamocelo, in quanto a reperibilità non ci siamo proprio, purtroppo), continuai a usare shampoo e balsami pieni zeppi di schifezzuole (termine tecnico) di vario genere.
Succedeva sempre la solita storia, mentre passavo da un Elvive a un Garnier a un L'Oreal: inizialmente i peli che mi ritrovo in testa sembravano rinati, al terzo lavaggio gli effetti miracolosi scemavano fino a rendermi una chioma leonina e ancor meno collaborante (ma che razza di italiano-!?).
E fu così che una notte tempestosa decisi, con un grande insulto all'ennesimo prodotto infame, di pasare al bio.
A dirla tutta, faccio l'hennè già da tre o quattro anni -con la costanza di una scimmia, ma lo faccio, giurò-, e anche i miei impacchi, impacchini e impaccucoli sono sempre stati fatti con roba rubata dalla cucina, con somme urla materne perchè rubo il miele dalla dispensa.

Fatta questa introduzione alquanto inutile che spero vivamente voi abbiate saltato onde evitarvi di ritrovarvi coi tasti della tastiera stampati in fronte post sonnellino/crollo per la noia, veniamo al dunque.
Che poi sti periodi li faccio troppo lunghi, santa pace, Giulia, impara a scrivere!









 
In questo primo post si ciancerà di lavaggio:

Balsamo Splend'Or: questa è la versione al cocco, come sapete apprezzo anche di più quella col tappo marrone al burro di karitè, ma su di lui non aggiungo altro, vi rimando al post “Cowash for Dummies” dove c'è tutto!

Shampoo Tea Natura Malva & Calendula per lavaggi frequenti: questo bimbo è con me da molto poco tempo, ed è stato acquistato come primo shampoo bio in seguito alla lettura di tante, tantissime recensioni positive. La recensione (se così vogliamo chiamarla) che sto per farvi prendetela un po' con le pinze, come ho detto è da poco che lo uso. Dunque, che dire: è uno shampoo molto liquido, incolore, dall'odore erboso (si, erboso) di malva che non mi fa impazzire, ma che non mi infastidisce neanche. È per lavaggi frequenti, e anche se io no sono una che si lavi i capelli tutti i giorni, l'ho comprato pensando che fosse sufficientemente delicato per la mia cute, che ultimamente è diventata dispettosamente pruriginosa. Fa la sua schiuma e fa il suo dovere lavante, non mi ha lasciato affatto delusa nelle mie aspettative, anzi! Mantiene i capelli puliti a lungo (tre/quattro giorni), inoltre posso dirvi che serve una quantità consistente di prodotto, ma questo non risulta un gran problema vista la quantità contenuta nella boccetta (io per ora ho fatto cinque o sei lavaggi, e se riuscite a vedere è ancora praticamente piena).
Il prezzo dovrebbe essere di 5,90 o 6,90, scusate ma non ricordo proprio.

Balsamo Concentrato Attivo di Biofficina Toscana: è la terza confezione che ricompro, l'ho spacciato alle mie amiche e se ne sono innamorate, ci ho fatto sei lavaggi con la confezione nuova e sta ancora li, bella piena (e grazie a dio, perchè 12 euro -circa- per un flacone da 200 ml non è certo regalato), lascia i capelli di una morbidezza spettacolare, lucidi, e leggeri, e bho. GLI VOGLIO BENE.
Considerate anche che funzionava tranquillamente nonostante io stessi ancora utilizzando uno shampoo Herbal Essence, non linciatemi, non lo faccio più!
Nota negativa: è assurdamente difficile far uscire il prodotto dal flacone, cosa di cui ho visto in molte si sono lamentate (la ditta ha anche cambiato confezione, il che ha apportato un miglioramento, ma il match di wrestling sotto la doccia fra me e lui è ancora arduo da vincere).
Ah, dimenticavo, l'odore. Ecco, io gli odori in generale non li so descrivere (nel caso non si fosse capito, insomma, ho detto che uno shampoo ha un odore erboso..), comunque, facendo del mio meglio, ci provo. Sa di... limone.. e... di farmacia?
..ma che ci provo a fare?

Vi aggiungo qui una foto per rendere vagamente l'idea di come siano i miei capelli, lo so che è sfocata, che per lo sfondo c'è da urlare pietà, e che è venuta proprio male, ma stavo usando un /termosifone/ come cavalletto. Su, abbiate pietà di me! (E poi così non potete vedere la mia brutta faccia struccata, no?)


Voi avete provato niente di tutto questo? Come vi ci siete trovate? E sopratutto, sapreste descrivere l'odore del Balsamo Concentrato Attivo meglio di me? Vi prego, aiutatemi, sono un disastro!




G.









giovedì 22 agosto 2013

Cowash for Dummies

Capelli.
Si. Oggi si parla di capelli.
Non di capelli in generale, ma piuttosto di un particolare genere di lavaggio capillifero identificato dal termine “cowash”.
Io francamente dubito che ci sia ancora qualcuno che non conosce il cowash, ma tenterò ugualmente di spiegare in breve di cosa si tratta.
In ogni caso, io l'ho scoperto sleggiucchiando i vari blog, francamente fra “La Vie en Cosmetique”, “Vanity Nerd” e Lolla di “Straberry Fields” non so chi di loro abbia più maestria nello scrivere (e non solo).

Cosa è il cowash? È una tecnica di lavaggio che non prevede l'uso di alcun genere di shampoo, ma solo del balsamo. Caratteristica fondamentale del balsamo in questione è quella di non avere alcun genere di siliconi all'interno (esempi sono i balsami della Splend'Or).

Ho iniziato ad usare questo genere di lavaggio nei primi di giugno, e ho continuato utilizzando solo il cowash fino, più o meno, al venti di Agosto, e mi sembra ora giunto il tempo di fare una recensione con cognizione di causa.
Info capillifere di vario genere: ho i capelli castano chiaro/biondo scuro, mi arrivano al seno, e sono naturalmente boccolosi, tendenti al crespo, facilmente danneggiabili, non trattati chimicamente ma con un bisogno, anche se non disperato, di idratazione, che riescono a rimanere puliti normalmente dai quattro ai cinque giorni senza farmi somigliare a una scappata di casa e prendete fiato ora metto un punto a questo periodo.
I balsami che ho scelto, in seguito alla lettura di Dio solo sa quante opinioni fra il forum “L'angolo di Lola” e i blog sopra citati, sono stati quelli della linea Slend'Or al cocco e al karitè, e francamente non ho visto alcuna differenza fra l'uno e l'altro, ma sono sempre andata a ripescarmi quello al karitè col tappo marrone perchè ha un profumo che chevelodicoafà (vi basti che ogni tanto me lo sniffo a caso durante il giorno).
Bene, dicevo: mi sono regolata su una dose singola, che per me equivale a quattro cucchiai di balsamo, che sono fra i 45 e i 47 millilitri, a cui aggiungo un cucchiaio di miele, che va dai tre ai cinque millilitri.
Il miele l'ho aggiunto dal secondo lavaggio in poi, magari è solo dovuto a un effetto placebo (sono vittima di questa brutta patologia) ma mi sembra dia quell'idratazione in più che fa la differenza.
Per tutto Giugno e la prima settimana di Luglio ho aggiunto alla mia mistura del bicarbonato a tutti i lavaggi, la punta di un cucchiaino,(vi assicuro che la quantità era davvero misera), ma sono certa che alcune di voi qui urleranno portandosi le mani nei capelli sconvolte da questo mio atto vandalico, ma vi dirò che non ho visto nessuna differenza fra la mistura con e quella senza, probabilmente perchè ne aggiungevo una dose così minima che non ha influito per nulla.
Essendo comunque io a dir poco certa che in quel modo i miei capelli fossero molto più FAIGHI ho continuato ad aggiungerla fino a quando mi sono ritrovata senza bicarbonato e senza un market vicino, e ho dovuto fare senza: e dalla seconda settimana di Luglio a oggi ho fatto il maGGGGico intruglio senza bicarbonato, solo con l'aggiunta di quel pizzicotto di miele, e il risultato era assolutamente identico.
Nota strana: il giorno successivo al lavaggio mi prude parecchio la cute. Sia col bicarbonato che senza mi trovo a grattarmi come un babbuino con le pulci, e non è una bella cosa, sapete darmi delucidazioni?
Il lavaggio in se si fa in modo molto semplice: avete i vostri cinquanta millilitri di balsamo in una mano, ve li rovesciate in eque dosi su tutti i punti della capoccia, un po' sulle lunghezze, un po' sulle punte, massaggiate senza aggiunta di acqua per due minuti (contando fino a centoventi secondi, si), poi ci aggiungete un poco poco di acqua, rimassaggiate, poi tanta acqua, rimassaggiate, poi risciacquate tutto via per tre minuti buoni come minimo, perchè se vi rimane balsamo addosso poi i capelli rimangono zozzi, è non è una bella visione (spiegazione: l'azione pulente del balsamo avviene attraverso degli agenti affini allo sporcume del capello, che sono quindi più difficili da risciacquare rispetto agli agenti dello shampoo, quindi se non risciacquate bene lo schifezzume vi rimane in testa,o una cosa simile, mi sono spiegata a cavolo ma voi fate finta di aver capito).

Come mi ci sono trovata?
Pensavo che uscire dal tunnel dei siliconi sarebbe stato ben più traumatico, mie care, invece è stata una passeggiata tranquilla che mi ha condotto dall'utilizzio di Herbal Essences (alias “Il male in boccetta”) ad una routine capillifera ben meno inquinante.
Il risultato è di capelli pulitissimi e leggeri, la sensazione mentre ci si lava, dopo il risciacquo, è identica a quando lavando i piatti passate il dito sulla porcellana sgrassata.
I capelli, in ogni caso, sono puliti, leggeri, hanno riacquistato luce e morbidezza, sono un po‘ secchi sulle punte, ma per quello l'unico rimedio son le forbicione, si sa.
I capelli rimangono puliti per quattro giorni, al quinto fanno un po' schifino, al sesto l'elegante untuosità del vecchio Severus non ve la leva nessuno.
Credo, credo di aver concluso le mie prolisse osservazioni, spero che non sia un‘odissea e che sia grammaticalmente leggibile.
NB: il titolo è riferito a me, che ovviamente la prima volta che ho fatto il cowash sono andata a pescarmi un balsamo con paraffina liquida, e poi mi lamentavo pure che i miei capelli facevano schifo. Ah, l'ignUranZ!

G.

Presentazione!


Mi rivolgo oggi, ventidue di Agosto del 2013, a quei famosi cinque (o erano venticinque?) manzoniani lettori che nel caldo afoso italiano si dilettano nel leggere post appartenenti a blog sconosciuti nonchè di persone sconosciute!
In ogni caso: yep, questo è (l'ennesimo, direte voi) blog che riguarda la cosmesi, la cura del corpo, il trucco, e via dicendo.
Perchè fondare un blog che riguarda la cosmesi se già in giro ce ne sono millemila miliardi?
Bhè.. una opinione in più di certo male non può fare, e medito ormai sulla creazione di questo blog almeno da un paio d'anni. Vista la mia incoerenza sarà una bella scommessa.
Spero di poter scambiare pareri con voi, anche se dubito che qualcuno mi leggerà!
E abbiate pazienza se farò degli errori, del resto, sono una novizia ;).


                                                                                                                                                 G.